mercoledì 29 ottobre 2008

MADRID, 02

Sabato 18 ottobre.

Il tour guidato per le zone periferiche della città inizia dal grande cantiere delle Cuatro Torres, allineate all'estremità nord della Castellana e ancora in costruzione. Terminati i lavori, probabilmente nella primavera del 2009, i quattro rascacielos modificheranno per sempre la skyline della città.
In generale, si può sottolineare la distanza tra l’approccio più formalista e creativo dei due grandi studi americani (César Pelli; Pei, Cobb, Freed & Partners, che propongono forme geometriche complesse, ottenute mediante tagli e rotazioni) e quello più tipologico e pragmatico dei progettisti europei (Alvarez y Sala; Norman Foster).



Proseguiamo verso est, in direzione Sanchinarro.
Qui, in un contesto anonimo e povero di segni, gli olandesi MRDRV hanno realizzato un "superblocco" residenziale, ovvero una torre parallelepipeda caratterizzata da un vivace patchwork nei rivestimenti esterni e da un enorme buco centrale, pensato come mirador sul paesaggio urbano.
Un lenzuolo appeso a una finestra, là in lato, recita:
"Balconi per stendere i panni? No, solo design".

Il viaggio prosegue verso sud.
Sollecitato a più riprese, Sergio improvvisa un'interessante lectio magistralis sui temi del grattacielo e della porta urbana.
Nel frattempo arriviamo a destinazione, ovvero il sobborgo di Villaverde, dove senza troppa fatica troviamo il complesso residenziale di Chipperfield.
La composizione libera tra i pieni dei pannelli prefabbricati di rivestimento dai colori terrosi e i vuoti delle aperture vetrate contribuisce a sdrammatizzare la compattezza di questo enorme monolito.


Una signora, probabilmente un'inquilina del palazzo in questione, passa davanti al nostro gruppo, scrolla la testa e ci dice:
"Questo edificio es una mierda!"
Stavamo appunto domandandoci, stimolati su questo punto da Sergio, del perchè spesso le cose che piacciono agli architetti non piacciono alle persone comuni...

L'impostazione degli interventi di housing di Carabanchel, progettati da diversi studi di architettura locali (Aranguren y Gallegos; Madridejos y Ochinaga; Albarola y Martorell; Foreign Office), si differenzia invece per un approccio sostanzialmente funzionalista e una maggiore attenzione alla scala urbana.


La nostra visita si conclude nel quartiere popolare di Usera, dove la Biblioteca Pubblica José Hierro emerge, criptica e impenetrabile, alla stregua di una scultura urbana.
Dopo un pò di shopping del tardo pomeriggio nella zona di Puerta del Sol, l'appuntamento per tutti è fissato per la cena sociale presso l'Ene Restaurante, in Calle del Nuncio, La Latina. Qui, sulle comode sedie progettate dal nostro Carlo, uno dei grandi designer della tradizione del nostro paese, gustiamo tonno e ternera di solomillo. Qualcuno, al piano terra, mangia sdraiato su una sorta di tatami, e la stanchezza prende il sopravvento: Margherita, nove anni, si addormenta dopo le prime portate. La piccola Cecilia, invece, stasera non ce l'ha fatta ed è già in albergo a riposare.

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